La lingua figurativa nella poesia della febbre del mare
Öykü Penceresi Metni
"Il volto del mare"
Ciao mio caro.
"Chiamata della marea corrente"
Venite nuovamente al mare!
Venire!
Venite al mare!
"Canzone del vento"
Chiamare la superficie dell'acqua un "volto" suggerisce che il marinaio ha un rapporto personale con il mare. Proprio come possiamo dire le emozioni di una persona guardando il loro viso, il marinaio può leggere lo stato d'animo del mare guardandolo.
La marea è personificata quando sembra richiamare al marinaio. Questo rafforza l'idea che il mare ha una mente e le proprie emozioni. Suggerisce anche una sorta di potere ipnotico che il mare ha sul marinaio. Ad un certo punto, il marinaio si sente quasi costretto ad andare in mare.
Il vento, come il mare, vive in questa poesia. Anche lui è personificato quando si dice che stiamo cantando. La parola "canzone" suggerisce un suono bello e melodico, sottolineando l'esperienza positiva del marinaio del mare.