Piramo e Tisbe erano due giovani innamorati di Babilonia, che abitavano nello stesso edificio.
Purtroppo il loro era un amore impossibile, perché le loro famiglie si odiavano, da sempre. Una volta scoperti, furono rinchiusi in due sgabuzzini, nelle cantine del palazzo.
I due giovani amanti, attraverso una piccola crepa nella parete, continuarono a parlarsi e progettarono un piano per fuggire. Si diedero appuntamento nel bosco, vicino ad una fonte e ad un albero di gelso dai frutti bianchi.
Tisbe, arrivata per prima nel bosco, vide una leonessa con la bocca insanguinata per aver sbranato un vitello, ma la ragazza, pensando che avesse ucciso il suo amato Piramo scappò disperata e si nascose in una caverna.
Nel frattempo anche Piramo giunse nel bosco e, trovando un lembo del vestito di Tisbe sporco di sangue e lì vicino le orme di un leone, pensò al peggio. Disperato, prese un pugnale e si uccise.
Quando Tisbe tornò nel bosco, vide Piramo steso a terra, esanime.Tolse il pugnale dal petto di lui e lo conficcò nel suo seno.
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