C'era una volta Cipì, un piccolo passerotto. Sin dal giorno della sua schiusa, Cipì si scopre differente dagli altri fratellini: è curioso e vuole esplorare sin da subito il mondo.
Il nido per lui è troppo piccolo e anche i saggi consigli della madre non bastano a tenerne a freno la curiosità: Cipì vuole assolutamente conoscere il mondo, anche a scapito, però, della prudenza. Infatti la sua curiosità portò Cipì a cadere nel comignolo.
Cipì provò a scappare ma la porta era chiusa e batté contro il vetro, così i bambini lo ingozzarono di cibo, lo rinchiusero in gabbia, poi gli legarono un filo alla zampa e lo fecero correre in cortile.
Cipì però beccò con forza la mano del bambino che lasciò andare la corda, quindi si liberò e volò dalla sua mamma.
Durante le sue avventure Cipì si confronta con il Signore della Notte, si ferisce contro un vetro, viene braccato dai cacciatori rischiando la morte e si innamora di Passerì.
La sua curiosità però porta Cipì a scoprire quanto sia bella la natura e quanto sia importante il valore dell'amicizia. Cipì diventa anche padre e insegnerà ai suoi figli a "essere laboriosi per mantenersi onesti, ad essere buoni per poter essere amati, ad aprire bene gli occhi per distinguere il vero dal falso, ad essere coraggiosi per difendere la libertà".