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  • Che uomo è costui, il quale né vecchiezza né infermità né paura di morte, alla qual si vede vicino, né ancora di Dio, dinanzi al giudicio del quale di qui a piccola ora s'aspetta di dovere essere, dalla sua malvagità l'hanno potuto rimuovere, né far che egli così non voglia morire come egli è vivuto".Ma appena ebbero sentito che i frati l'avrebbero seppellito presso di loro, non si curarono di ascoltare oltre.Ser Ciappelletto prese la comunione, e peggiorando le sue condizioni, ebbe l'ultima unzione, e il giorno stesso morì e i due fratelli subito prepararono tutti i particolari della sepoltura, pagando con i soldi del defunto.Saputa della sua morte il santo frate convinse gli altri suoi confratelli che fosse loro dovere accogliere il corpo di quel sant uomo presso di loro; la mattina seguente si tenne la processione funebre a cui partecipò tutta la città e giunti in chiesa il frate che lo aveva confessò portò la sua vita ad esempio per tutti i credenti.Questi lo lodò così a lungo e in maniera così convinta che tutti vollero, alla fine della messa, baciarlo e prendere un brandello delle sue vesti, e la notte stessa egli fu seppellito in una grande arca di marmo.Tutti cominciarono ad adorarlo come ad un santo, cominciando a chiamarlo San Ciappelletto, attribuendogli molti meriti e miracoli.Così visse e morì dunque ser Cepparello da Prato il quale infine divenne santo.Non voglio negare che sia possibile che sia divenuto veramente beato per volere divino, poiché per quanto la sua vita fu malvagia e scellerata, potrebbe aver suscitato in fin di vita la misericordia di Dio, il quale potrebbe averlo preso nel suo regno veramente, ma per quello che mi è dato sapere, io credo che sia più facile che si trovi in perdizione nelle mani del Demonio che in Paradiso.E anche nel caso fosse così, la Grazia di Dio è così tanta che non guarda al nostro errore nel servirci di intermediari sbagliati per rivolgerci a lui, ma solo alla purezza della nostra fede, come se rivolgessimo le nostre preghiere ad intermediari legittimi.Ed è per questo che noi, nel pieno della pestilenza, ci ritroviamo in questa lieta e allegra compagnia, sani e salvi,lodando il suo nome e rivolgendoci a lui per ogni nostro bisogno, sicurissimi che ci ascolterà.A questo punto Panfilo terminò la sua narrazione
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