La donzelletta vien dalla campagna,in sul calar del sole,col suo fascio dell’erba, e reca in manoun mazzolin di rose e di viole,onde, siccome suole,5ornare ella si apprestadimani, al dí di festa, il petto e il crine.
الانزلاق: 2
Siede con le vicinesu la scala a filar la vecchierella,incontro lá dove si perde il giorno;e novellando vien del suo buon tempo,quando ai dí della festa ella si ornava,ed ancor sana e snellasolea danzar la sera intra di queich’ebbe compagni dell’etá piú bella.
الانزلاق: 3
Giá tutta l’aria imbruna,torna azzurro il sereno, e tornan l’ombregiú da’ colli e da’ tetti,al biancheggiar della recente luna.Or la squilla dá segnodella festa che viene;ed a quel suon direstiche il cor si riconforta.
الانزلاق: 4
I fanciulli gridandosu la piazzuola in frotta,e qua e lá saltando,fanno un lieto romore:e intanto riede alla sua parca mensa,fischiando, il zappatore,e seco pensa al dí del suo riposo.
الانزلاق: 5
Poi quando intorno è spenta ogni altraluce,e tutto l’altro tace,odi il martel picchiare, odi la segadel legnaiuol, che veglianella chiusa bottega alla lucerna,e s’affretta, e s’adopradi fornir l’opra anzi il chiarir dell’alba.Questo di sette è il piú gradito giorno,pien di speme e di gioia:diman tristezza e noiarecheran l’ore, ed al travaglio usatociascuno in suo pensier fará ritorno.
الانزلاق: 6
Garzoncello scherzoso,cotesta etá fioritaè come un giorno d’allegrezza pieno,giorno chiaro, sereno,che precorre alla festa di tua vita.Godi, fanciullo mio; stato soave,stagion lieta è cotesta.Altro dirti non vo’; ma la tua festach’anco tardi a venir non ti sia grave.